Incontinenza
COSA S’INTENDE PER INCONTINENZA?
È l’insufficiente capacità di tenere sotto il controllo della volontà la minzione e/o la defecazione con il risultato di perdita involontaria di urina e di feci.
TIPI DI INCONTINENZA URINARIA
da SFORZO: in occasione di una aumento di pressione intraaddominale non adeguatamente contrastato dall’attività del p.p.
Da URGENZA: perdita di urina associata e preceduta da impellenza minzionale
MISTA: associazione dei sintomi di entrambe le tipologie
Si aggiungono POSTURALE ( cambi di posizione es. da seduta a stazione eretta), CONTINUA (goccia a goccia) e COITALE (durante il rapporto sessuale)
SONO IN PERCENTUALE PIÙ LE DONNE, PERCHÈ?
È difficile rispondere, ma possiamo ragionarci assieme.
La prima cosa a cui dobbiamo pensare è la struttura anatomica: noi donne abbiamo “una diretta apertura verso l’esterno”, sottoposta, in quanto abitanti terrestri, alla forza di gravità che, sommata alle variazioni di pressioni intraaddominali di cui parlavamo prima, mettono più a rischio un genere piuttosto che l’altro.
Poi, sempre legato all’aspetto anatomico c’è quello posturale: l’iperlordosi tipica delle donne pone l’orifizio uretrale più perpendicolare al terreno, quindi la forza di gravità viene esercitata in maniera diretta verso il basso, un vero e proprio braccio di ferro.
Per ultima, ma non meno importante, metterei la componente respiratoria: la dinamica di movimento del diaframma (principale muscolo respiratorio) è stato dimostrato eserciti un’influenza sul diaframma Perineale tale da rimanere bloccato e detesto in caso di un diaframma respiratorio bloccato in inspirazione.
SOLO IL 25%DEI PZ DECIDE DI ANDARE DALL’UROLOGO, QUINDI È TABÙ?
“Sindrome dello Struzzo” . Si ha imbarazzo, ma principalmente per gli uomini, qualora dovessero imbattersi in un problema, pensano non solo ai risvolti riguardanti la continenza o meno, ma anche al rischio di compromettere la funzione erettile. Al giorno d’oggi c’è una più accurata attenzione a ciò che riguarda la salute dell’individuo: se prima la soluzione era di TOGLIERE il male indipendentemente dal possibile danno, ora con nuove tecniche di NERVE SPARING che letteralmente significa RISPARMIA NERVI, si riesce a salvaguardare anche la salute sessuale del paziente.
COME VIENE AFFRONTATO DALLE DONNE RISPETTO AGLI UOMINI?
Premesso che “generalizzare” è sempre sbagliato, diciamo che le donne gestiscono meglio questo genere di problemi. Anzitutto perché, grazie al cielo, ora la donna tende a fare visite ginecologiche dall’adolescenza, quindi un parere o di un problema può parlarne già “sul nascere”. Qualora venisse riscontrato più tardi, il “trauma assorbente” non è cosí drammatico visto che una volta al mese lo ha sempre portato.
Per i maschietti è forse un pochino più impattante visto che tendenzialmente un uomo fa visita ad un urologo od andrologo solo o in caso di problemi o dopo i 50 anni (di media). Quindi un uomo, di 45/50 anni che deve interfacciarsi con un disagio del genere…sicuramente deve fare uno sforzo maggiore.
COSA SUCCEDE CON IL PASSARE DEGLI ANNI?
Come tutte le parti del corpo e tutti i sistemi, anche tutto ciò che gestisce le nostre evacuazioni è soggetto ad invecchiamento. Oltre a cause come gravidanze dagli effetti un po’ trascurati e/o cambiamenti di peso, le conseguenze biologiche comportano perdita di elasticità, tonicità e quindi l’efficienza, la prestanza muscolare possono venire meno.
RIPERCUSSIONI PSICOLOGICHE, VERGOGNA?
Ovviamente si parla di situazioni di disagio. Vuoi perché culturalmente non siamo abituati a parlare liberamente di certe cose e/o zone. Quindi il contesto culturale risulta sicuramente determinante: il rapporto con la propria intimità molto spesso è determinato proprio dalla cultura in cui si cresce, quindi azzardo a dire che lo stesso problema in un’Italia meridionale, rispetto ad una Svezia, possa essere percepito in maniera diversa.
APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE, CONSIGLIATO?
Assolutamente sí, fondamentale anzi. Le figure, oltre al fisioterapista, che ruotano attorno a questo mondo sono l’urologo, il ginecologo, l’ostetrica, l’infermiera, andrologo, proctologo, neurologo, chirurgo addominale e le varie branche chirurgiche delle specialità appena dette.
COME SI INTERVIENE?
Esami ospedalieri come esame l’urodinamico, ma anche lavorando sulle abitudini, sulla dieta, sulla distribuzione dei liquidi durante la giornata (diario e consigli tipo NO 2l di tisana prima di dormire), poi nel caso della fisioterapia, con degli esercizi specifici a cui ci si arriva con l’informazione e l’istruzione (esistono persone che per svariati motivi non hanno idea di come siano fatte certe parti del corpo, quindi risulta difficile, senza un’istruzione, prenderne coscienza.
SONO SITUAZIONI INVALIDANTI?
Direi di sí, anche alienanti, che a volte portano ad escludersi dalla vita sociale (es. Rinunciare a cene, incontri, gite)
PREVENZIONE
Visite specialistiche, valutazione dal fisio, piccole abitudini: non trascorrere troppo tempo sul wc, non fare la cosiddetta “pipì-stop”, non fare la pipì preventiva (faccio pipì e poi esco…), non forzare la minzione.
TRATTAMENTO. MACCHINARI?
Il trattamento può essere fatto, dopo una valutazione, sia manuale con manovre interne ma anche semplicemente con la presa di coscienza di ciò che dobbiamo allenare. (Ricollegato all’informazione). Poi ci sono esercizi specifici che vanno a mettere in difficoltà il sistema di tenuta. Per finire c’è la terapia fisica che va dall’elettrostimolazione (interna/esterna), biofeedback, tesla e PTNS . La principale area di applicazione della PTNS è la perdita involontaria di urina in caso di vescica iperattiva (incontinenza da urgenza). La PTNS può calmare la vescica fino al 60% dei casi. È un'ottima opzione terapeutica per i pazienti che non tollerano i farmaci per l'incontinenza da urgenza o per i quali il farmaco per l'incontinenza da urgenza non risponde, se si tratta di pazienti troppo anziani o deboli per altre terapie, che soffrono tremendamente gli effetti collaterali di altre terapie, che hanno gia ricevuto iniezioni di Botox, che rifiutano l'autocateterismo o che richiedono opzioni non farmacologiche o chirurgiche. Un altro campo di applicazione della PTNS è la sindrome del dolore pelvico cronico (termine tecnico: sindrome del dolore pelvico-PPS) o prostatite cronica. PTNS porta ad un rilassamento del pavimento pelvico e ad una diminuzione del dolore crampiforme. La risposta al trattamento è evidente nella maggior parte dei pazienti dopo la 4a-6a seduta. La terapia di mantenimento ogni 3 settimane è raccomandata per i pazienti che rispondono al trattamento. La neuromodulazione del nervo tibiale (PTNS) è una procedura minimamente invasiva e a rischio estremamente basso. Gli effetti collaterali più comuni sono causati dalla puntura dell'ago di agopuntura e sono temporanei: lieve arrossamento e breve dolore nel sito di puntura, raramente infiammazione nel sito di puntura. Anche se la PTNS non è molto diffusa in Svizzera, scientificamente, la procedura ha superato con successo i tre test più severi del mondo professionale urologico per i metodi terapeutici - più di 10 anni fa:
Inserimento nelle linee guida della società professionale americana (AUA)
Inclusione nelle linee guida della Società Europea di Esperti (EAU)
Inclusione nella raccomandazione delle linee guida britanniche NICE (NICE IPG 362)
Alcuni dei lavori che si possono trovare in letteratura:
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